Maestre by Simona Borgatti

Maestre by Simona Borgatti

autore:Simona Borgatti [Simona Borgatti]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2023-04-11T22:00:00+00:00


La Festa delle Feste

Rullo di tamburi e suono di pive, ecco arrivare la Festa delle Feste: il Santo Natale che a Pieve, come in tutto il mondo, metteva addosso un’ansia innaturale, quasi come quella di Agnese quando doveva recarsi al lavoro. I paesini tutti si scatenavano: i negozianti addobbavano le vetrine; i volontari, chiamati a gran voce dal Mascheroni, agghindavano gli arredi urbani, anche i pali della luce; la pro loco organizzava la mostra dei presepi, il mercatino dell’artigianato, il coro gospel; il signor Tino svuotava la cantina e portava nel locale tutto il ben di dio che piaceva tanto a don Traffico, non prima di aver occultato il vino più pregiato per il parroco, che l’avrebbe ritirato di nascosto all’alba del 26 dicembre. Quel Natale, vista la bravata del Lory, la scelta era stata ancora più accurata degli anni passati.

Anche le sorelle Spirolazzi si davano da fare: loro, da sempre, era l’albero posizionato all’ingresso del Comune, tutto addobbato con nastri, stoffe e bottoni. La Rina quel Natale non voleva farlo perché offesa per il trattamento riservato al suo Dany, tanto bravo, ma a convincerla era stata la sorella poiché «a Pieve, le tradizioni sono le tradizioni e poi devi stare attenta che a messa ti guarderanno tutti storto! Io poi non voglio problemi».

Così l’aveva convinta, e l’albero era stato realizzato con il materiale della merceria e posizionato all’interno dell’ingresso comunale come tutti gli anni.

L’Alvise Mascheroni dal canto suo era indaffarato a preparare la lettera natalizia ai suoi concittadini, lettera che strizzava l’occhiolino alle prossime elezioni comunali senza dare troppo nell’occhio.

Don Traffico, naturalmente, aveva il suo momento di gloria: era preso dalle messe, dalle confessioni, dai preparativi della cena con i volontari della parrocchia sulla quale avevano supervisionato le Oratoriane e le mamme food truck. Poi si era occupato dalla sua letterina personale che conteneva il nutrito elenco per la sua nutrizione dell’anno che verrà. La Mariangela gli aveva già messo da parte il paté d’oca, lo zampone, le salamelle e il cotechino.

Ogni anno don Traffico esprimeva il buon proposito di passare a un regime alimentare vegano, per il bene del pianeta, ma non ci riusciva mai. Dava sempre la colpa al fatto di vivere la sua missione in campagna, luogo di tentazioni. In città, ne era convinto, sarebbe stato diverso. Così si sciacquava la coscienza facendo giocare il gatto Schiccheri con la zampa della gallina e destinando un sostanzioso obolo alla onlus L’Airone Felice.

Naturalmente l’ansia natalizia si spostava dalle piazzette e dai vicoli di Pieve e, sfondando il pesante portone di legno, arrivava nei corridoi e nelle aule della scuola primaria.

In tutte le classi le maestre si davano da fare a pensare a lavoretti e a momenti conviviali. Con gli anni si era passati da “ogni classe si organizzi come vuole all’interno della propria aula” a “facciamo la tombolata in palestra”; qualche genitore intraprendente e moderno aveva proposto un talent nel quale i gioielli di famiglia, ovvero i minori, potevano esibirsi in tutto quello che avevano imparato alle lezioni di danza, chitarra, karate.



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